📌 Obesità: la nuova legge italiana e il ruolo fondamentale del movimento – parola di Osteopata e Personal Trainer
- Francesco M. Ricci

- 8 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Una svolta storica: l’Italia riconosce l’obesità come malattia cronica
Il 1° ottobre 2025 è una data destinata a segnare una svolta nella sanità italiana: il Parlamento ha approvato in via definitiva la prima legge italiana sull’obesità, riconoscendola ufficialmente come malattia cronica, progressiva e recidivante.
Per chi, come me, lavora ogni giorno con persone che convivono con disturbi legati al sovrappeso, è un segnale importante. Questa legge non è solo un atto simbolico, ma un passo concreto verso un sistema più giusto e inclusivo, che mette la salute reale delle persone al centro dell’attenzione.
Cosa prevede la legge: i punti chiave
Ecco, in breve, cosa introduce questa nuova normativa:
L’obesità viene riconosciuta come malattia cronica e quindi tutelata nel sistema sanitario.
Le persone con obesità potranno accedere a prestazioni sanitarie nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Nasce un Osservatorio nazionale sull’obesità per monitorare, raccogliere dati e promuovere stili di vita sani.
Sono previsti fondi pubblici per la cura e la prevenzione: 1,2 milioni annui a partire dal 2027.
Parte un piano nazionale di sensibilizzazione e prevenzione, inclusa l’educazione al movimento e all’attività fisica.
Perché è importante?
Per troppo tempo l’obesità è stata considerata una “colpa personale” o solo un problema estetico. In realtà, è una condizione multifattoriale e fortemente correlata a una lunga lista di patologie, tra cui:
✅ Diabete tipo 2
✅ Ipertensione
✅ Malattie cardiovascolari
✅ Patologie articolari
✅ Infiammazione sistemica
✅ Problemi respiratori
✅ Disturbi psicologici
È tempo di cambiare prospettiva: l’obesità non è pigrizia, è una condizione medica complessa. Va affrontata con un approccio integrato: medico, nutrizionale, psicologico e, soprattutto, motorio.

Il ruolo chiave dell’esercizio fisico nella prevenzione
Come osteopata e personal trainer, vedo ogni giorno come il movimento possa essere una medicina potentissima.
Le evidenze scientifiche confermano che l’attività fisica regolare è uno degli strumenti più efficaci per:
Migliorare la sensibilità insulinica
Ridurre la pressione arteriosa
Controllare il peso corporeo
Migliorare l’umore e la qualità della vita
Ridurre l’infiammazione cronica
Prevenire o rallentare patologie metaboliche e cardiovascolari
📚 Cosa dice la ricerca? (Fonte: PubMed)
Uno studio pubblicato su PubMed (link diretto) ha dimostrato che l’esercizio fisico ha effetti positivi misurabili su parametri metabolici in soggetti obesi, tra cui:
Diminuzione dell’indice HOMA-IR (resistenza insulinica)
Riduzione del grasso viscerale e intraepatico
Miglioramento della funzionalità cardiorespiratoria
In un’altra revisione sistematica (link PubMed), viene sottolineato che l’attività fisica, soprattutto se personalizzata, riduce significativamente i fattori di rischio associati a obesità e sovrappeso.

Dal mio Studio a Firenze: il mio approccio
Nel mio studio a Firenze, ho strutturato percorsi personalizzati per chi affronta problemi di sovrappeso o obesità, basati su tre pilastri fondamentali:
1. Valutazione osteopatica
Per migliorare la mobilità articolare, respiratoria e linfatica, elementi spesso compromessi in chi ha una condizione infiammatoria cronica come l’obesità.
2. Programmi di attività fisica personalizzati
Allenamenti progressivi, adattati alla condizione fisica della persona: camminate guidate, circuiti a basso impatto, esercizi di rinforzo posturale.
3. Educazione al movimento quotidiano
Non serve diventare maratoneti: muoversi ogni giorno è la chiave. Anche 20 minuti di attività moderata possono cambiare radicalmente la qualità della vita.
La legge aiuta… ma serve cultura del movimento
Con questa nuova legge, finalmente abbiamo un quadro normativo che riconosce il valore della prevenzione, anche attraverso il movimento. Ma serve qualcosa in più: una cultura del corpo e del movimento che parta dai banchi di scuola e arrivi nelle famiglie, nei centri sportivi, negli studi professionali.
Il mio impegno è proprio questo: rendere l’attività fisica accessibile, sostenibile e adatta a tutti, soprattutto a chi parte da una condizione difficile.
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In conclusione
Questa nuova legge è una conquista, ma da sola non basta. Tocca a tutti noi — professionisti della salute, cittadini, istituzioni — trasformare i buoni propositi in azioni concrete.
Il movimento non è un lusso.
È prevenzione. È cura. È libertà.
A presto, in studio o… in movimento!
–Osteopata D.C.S. | Personal Trainer Studio Professionale – Firenze
📝 Fonti consultate: Corriere della Sera, PubMed, Donna Moderna, Ministero della Salute







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